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Cos’è il bouldering

Lo dice la parola stessa che in italiano viene tradotta con “sassismo”: il bouldering è una specialità dell’arrampicata che si affronta sui massi in percorsi bassi (massimo 7-8 metri) e brevi ma di varia difficoltà, quindi con piccole sequenze di movimenti dinamici e di forza e senza imbragatura.

Da specificare che quando l’atleta va a superare l’altezza di 5/6 metri non parliamo più di bouldering ma di highball, un’ulteriore specialità del bouldering che sfocia nel free solo, cioè l’arrampicata solitaria senza assicurazione.

Il Boulder viene praticato anche indoor in numerose sale di arrampicata con enormi materassi e percorsi che non sorpassano mai i 4 metri e mezzo.

I gradi di difficoltà

I gradi di difficoltà in tutte le specialità dell’arrampicata hanno fondamentalmente due funzioni:

  • la prima è pratica e permette ad una persona che non conosce una via di capire se è capace di percorrerla;
  • la seconda funzione è legata allo sviluppo dello sport stesso e implica una ricerca di miglioramento per riuscire a salire vie sempre più difficili, di gradi che magari prima non sono mai stati saliti. Questa seconda funzione è ad appannaggio di pochi, crea spesso polemiche e malintesi, ma è anche fonte di ispirazione per molti arrampicatori che vedono nell’élite un esempio da seguire.

Nel bouldering la scala di riferimento che viene utilizzata principalmente è quella francese in cui i gradi vengono definiti attraverso un numero crescente accostato a lettere che vanno dalla a alla c, dove quest’ultima indica la difficoltà maggiore.

Dobbiamo sottolineare però che non c’è una reale corrispondenza fra la scala utilizzata nel boulder e quella utilizzata nell’arrampicata sportiva pertanto non sono paragonabili poiché tentano di definire le difficoltà di due attività che si diversificano molto.  Per questo motivo per il bouldering vengono utilizzate anche altre due scale, la Hueco e la scala di Fontainebleau (la scala è quella francese solo che si discosta da quella di arrampicata sportiva per la maiuscola e per la diversa intensità),

Inoltre, è bene ricordare che quando parliamo di gradi le difficoltà restano soggettive nonostante si tenda a rendere i giudizi nel modo più oggettivo possibile: la gradazione spesso si deve assestare dopo che in molti hanno salito un itinerario ed hanno dato la loro versione, ma rimane il primo salitore quello a cui spetta la prima proposta.

La diffusione dell’arrampicata negli ultimi decenni ha ampliato la base di atleti attivi creando delle dinamiche che hanno portato diverse vie ad essere sgradate: dopo un’inflazione verso le alte difficoltà avvenuta nei primi anni del 2000,  Dave Graham decise, nel 2004, di gradare nuovamente verso il basso i blocchi difficili che aveva salito, ponendo come standard per l’8C la sua nuova creazione, la partenza da seduti di “The Dagger” (di Toni Lamprecht) che prenderà il nome di “The story of  two worlds”.

Da questo momento in poi non tanto il movimento del bouldering quanto la scala delle difficoltà di questa disciplina ha avuto una battuta d’arresto. Alcuni dei boulder più duri al mondo sono stati sgradati e a fronte di un quantitativo incredibile di salite di blocchi di grado 8C, le proposte di 8C+ sono state alquanto sporadiche. Inoltre, quest’ultime spesso riguardavano passaggi molto lunghi con molti movimenti, più facilmente paragonabili all’arrampicata sportiva che al boulder, come “The wheel of life” di Day Koyamada in Australia.

Ben due italiani proposero l’8C+ per i loro boulder, ma se il famosissimo “Tonino ’68” di Mauro Calibani fu sgradato a probabile 8C, il dubbio rimane su “Gioia” di Christian Core, peraltro ripetuto da Adam Ondra e Nalle Hukkataival. Nel 2015 il fortissimo Daniel Woods, dopo aver salito molti 8C, riuscì a risolvere il suo progetto: “The Process”. Per questo spettacolare passaggio, che Daniel provò assieme ai migliori boulderisti del momento, è stato scomodato il grado di 8C+.

Nel 2016 Nalle Hukkataival liberò il Burden of Dreams, primo 9A boulder al mondo (affrontato con successo anche dall’italiano Elias Iagnemma nel marzo del 2024) mentre nel 2021 Daniel Woods ha liberato Return of the Sleepwalker, secondo boulder gradato 9A.

Negli anni sono stati proposti altri 9A, tra quelli che vanno riconosciuti ricordiamo Megatron e Alphane entrambi liberati da Shawn Raboutou nel 2022.

Questo breve elenco ovviamente non può essere esaustivo perché, fortunatamente, la nostra disciplina è viva, partecipata e in continuo mutamento; il nostro intento infatti è quello di spiegare alcuni elementi fondamentali a chi inizia ad approcciarsi al bouldering.  

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Foto di Mario da Pixabay